Parole utili, parolacce, insulti e curiosità in lingua greca
Il greco è una lingua indioeuropea con un alfabeto che viene erroneamente chiamato cirillico ma che in realtà si chiama alfabeto greco.
Per essere pignoli, l’alfabeto cirillico deriva dall’alfabeto greco antico.
Per noi italiani, entrambi gli alfabeti sono abbastanza incomprensibili.
Greci e italiani condividono l’abitudine di utilizzare il linguaggio del corpo mentre parlano, rendendo così relativamente semplice la comprensione delle necessità di base.
Tuttavia, anche se ci troviamo nella patria di illustri pensatori, per qualsiasi discussione profonda dovremmo optare per il greco oppure all’inglese.
Il greco può sembrare complesso per gli italiani, ma è innegabilmente una lingua affascinante. Per facilitare le cose, ecco alcune frasi utili…
In questo articolo:
- Intro
- L’ospite è sacro
- Orientarsi nell’articolo – utilizzo di parentesi e altri simboli
- Il saluto nel greco moderno
- Dire “sì” e dire “no” in greco
- Ringraziare e dire “prego” in greco
- Chiedere “come stai?” in greco
- Parolacce in Greco Moderno: Esplorando il Lato Colorato della Lingua
- Alcune curiosità della lingua greca
- Consigliati per imparare il greco moderno
- Ma perchè non farsi ancora più male?
- Il punto di domanda in Grecia
- Copyright immagine copertina articolo
L’ospite è sacro
I greci apprezzano molto gli stranieri che si sforzano di capire la loro cultura. Egina, una piccola isola, mantiene intatti i suoi costumi, la sua cultura e la sua mentalità anche quando, a prima vista, non sembra.
Durante la stagione estiva, l’isola si adatta completamente alle persone che la visitano da ogni parte del mondo, rendendo un’esperienza emozionante e commovente sentire individui di diverse nazionalità interagire ed esprimere gratitudine per i loro ospitali padroni di casa in lingua greca – indice di familiarità e rispetto per chi li accoglie gentilmente a braccia aperte
Orientarsi nell’articolo: parentesi e simboli utilizzati
Qui sotto ho riportato alcune parole, frasi utili e curiosità in lingua greca che ti divertiranno e spero possano essere utili.
Tra queste parentesi / / ho scritto come gli italiani pronunciano la parola e NON la trascrizione fonetica ufficiale che richiede dei simboli e segni diacritici specifici (oltre a saperla leggere).
Il saluto nel greco moderno
Salutare in greco (modo formale)
BUONGIORNO = καλημέρα
si pronuncia / calimera /
Kalimera si usa praticamente sempre, anche di pomeriggio se c’è ancora luce. È come da noi che nelle sere d’estate vedendo ancora luce utilizziamo il buongiorno per salutare.
BUONASERA = καλησπέρα
si pronuncia / calispera /
Si usa nelle prime ore della sera, dalle 19.00 in poi.
BUONA NOTTE = Καληνυχτα
si pronuncia / calinihta /
Per augurare una buona notte, quando ci si ritira per andare a dormire.
Attenzione! La lettera “h” in greco ha un suono e suona come la “j” in spagnolo.
Gli italiani spesso tralasciano di pronunciare la lettera”h” poichè in lingua italiano essa è priva di suono ma viene inserita per cambiare il suono di altre lettere.
Salutare in greco moderno (modo informale)
CIAO = γεια σου
si pronuncia / iasu /
E’ un saluto utilizzato tra amici ed è informale.
SALVE – CIAO come saluto formale verso persone anziane ad esempio è γειά σας e si pronuncia / iasas /.
Dire “sì “e dire “no” in greco
SI = Ναί
si pronuncia / ne /
Proprio così, per dire “sì “in greco bisogna dire “ne”… non offendiamoci se invitiamo qualcuno fuori e ci risponde con un bel secco “NE!!” in realtà non vede l’ora di uscire con noi 😉
NO = Οχι
si pronuncia / ohi /
Dire di no in greco per gli italiani (ma non solo) ha un suono decisamente insolito.
Anche qui la lettera H ha il suono simile alla J spagnola ma a molti italiani viene più semplice dire OKI.
Ringraziare e dire “prego” in greco
GRAZIE = ευχαριστώ
si pronuncia / efharistò / (attenzione all’accento sulla “o” finale della parola che deve essere pronunciato) e come dire citta al posto di città.
Anche in questo caso la lettera “h” dovrebbe essere pronunciata come la J dello spagnolo. Per chi proprio non riesce a farlo, può dire semplicemente / efaristò / perchè comunque è una parola inequivocabile.
PREGO = Παρακαλώ
si pronuncia / paracalò / con l’accento sulla lettera O finale.
Chiedere “come stai?” in greco
COME STAI? τη κάνης ;
si pronuncia / ti canis?/
Il punto e virgola (;) è di fatto un punto di domanda.
Attenzione !! la stessa pronuncia / ti canis? / vuol dire anche Cosa fai? ma la parola in greco è scritta in modo diverso.
Confrontate le due scritture in greco:
τη κάνης; – Come Stai? / Ti canis? /
τι κάνεις; – Cosa fai? / Ti canis? /
Parolacce in Greco moderno: esplorando il lato colorato della lingua
La lingua è un mezzo di comunicazione potente e versatile che riflette la cultura, la società e la complessità emotiva di una comunità. Tra gli elementi più interessanti di qualsiasi lingua vi sono le parolacce, parole che emergono quando le emozioni diventano troppo intense per essere controllate.
Anche il Greco Moderno, noto per la sua ricchezza storica e letteraria, non sfugge a questa forma di espressione.
Le parolacce in Greco Moderno non solo mostrano la profondità emotiva dei parlanti, ma rivelano anche aspetti culturali unici e tradizioni secolari che contribuiscono alla vibrante tessitura di questa lingua antica e contemporanea.
Una parolaccia che sentirete spesso in Grecia è “Malaka”
Un insulto molto utilizzato in Grecia anche in situazioni diametralmente opposte è MALAKA.
STR***O= μαλάκα
si pronuncia / malaca /
“MALAKA” è indubbiamente una parolaccia, ma i greci, uomini e donne indistintamente, la usano in ogni contesto, come il prezzemolo in cucina. La si può sentire per chiamare un amico, per scherzare o per insultare qualcuno nel traffico.
Si sente spesso ad esempio qualcuno dire: “jasu malaka, ti kanis;” ovvero “ciao str**zo (inteso in modo amicale) come stai?”
L’aggettivo malaka esiste naturalmente anche nella forma FEMMINILE ossia: μαλακισμένη
si pronuncia / malachismeni /.
L’uso delle parolacce varia notevolmente da cultura a cultura e da contesto a contesto. In ambienti informali, certe espressioni possono essere accettabili e persino comuni, mentre negli stessi termini risultano estremamente offensive in contesti formali.
Gli stranieri dovrebbero prestare particolare attenzione all’uso di queste parole, poiché il rischio di fraintendimenti o di causare disagio è elevato. La comprensione delle sfumature culturali e del contesto sociale è fondamentale per evitare malintesi e rispettare le sensibilità locali.
Dalla parola Malaka, si può comprendere il significato della parola MALAKIA / malakia / e μαλακίες
/ malakie / ovvero stron**ta e stron**te o anche ca**ate, come del resto in italiano.
Sto molto attenta a non dire “malakie” in greco ma purtroppo quando si impara una lingua nuova e così diversa da quelle romanze, è quasi inevitabile :D.
Una parola italiana che è meglio non usare in presenza di un greco …
In Grecia capita spesso di trovarsi di fronte ad un odore sgradevole dovuto magari dalla spazzattura non raccolta e fumante sotto il caldo cocente d’estate… ed ecco che a noi italiani viene naturale esclamare: << Oh mamma mia che puzza!>>.
In Grecia la parola πυτζα che si pronuncia / puzza / ha lo stesso suono di una parolaccia greca che tradotta in italiano sarebbe “ca**o”.
Quindi non preoccupatevi se i greci, al sentirvi dire: <<che puzza!>> vi guarderanno sorpresi e forse anche un po’ imbarazzati, cercando di trattenersi dalle risate… non ridono di voi ma del fatto che quasi tutti gli italiani in alcune situazioni suonano (loro malgrado) un po’ volgari :D.
Consigliati per imparare il greco moderno
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- Eharisto Ellada, corso di lingua neogreca livelli A1-A2 audio – Volume 1
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Alcune curiosità delle lingua greca
La lingua greca, a differenza di quella italiana, presenta delle declinazioni come nella lingua latina ad esempio. Le declinazioni di sostantivi e aggettivi definiscono il ruolo e la posizione che una parola ha all’interno di una frase.
Per esempio:
1. Io bevo l’acqua
2. L’acqua è calda
Nelle frasi 1 e 2 l’acqua ha un ruolo diverso: nella frase 1, l’acqua è l’oggetto dell’azione mentre nella frase 2 è il soggetto.
In altre lingue, specialmente quelle slave (come il serbo e il russo) e in greco, non funziona così. In queste lingue il ruolo della parola (sostantivo o aggettivo) è definito dalla sua declinazione.
Le declinazioni modificano il suffisso delle parole a seconda del ruolo che assumono nella frase, come abbiamo visto sopra.
Forse in Grecia ti sarà capitato di sentire persone chiamate Nikos, Vlasis, o Eios, con quella “s” finale che ricorda un po’ lo spagnolo. Tuttavia, questa “s” finale a volte scompare…
In breve, la “s” finale del nome viene mantenuta quando si parla di una persona non presente (è l’oggetto della conversazione).
Invece, quando ci si rivolge direttamente alla persona o la si chiama per nome, la “s” finale scompare: si dice “Iasu Niko!” (Ciao Niko!) e non “Iasu Nikos!”. Questo è un esempio molto semplice di come funzionano le declinazioni.
Ma perchè non farsi ancora più male?
Nella lingua greca, i sostantivi sono quasi sempre accompagnati dall’articolo. Ad esempio, si dice “o Nikos” (Il Nikos) quando si parla di Nikos in una conversazione con altre persone e lui non è presente.
Invece, quando ci si rivolge direttamente a lui o lo si chiama per nome, si usa semplicemente “Niko” senza articolo.
Il punto di domanda in Grecia
Nella frase riportata sopra: / ti kanis ; / e cioè “come stai ? ” avrai notato un punto e virgola e magari avrai pensato si trattasse di un errore di battitura. E invece no!… quello è il punto di domanda scritto nella lingua greca.